Consigli su come ripartire nel dopo Covid-19
Come Fare per Tornare alla Normalità
Le persone spesso si rivolgono allo psicologo con una precisa richiesta, quella di tornare ad essere normali, rientrare in una condizione di normalità. Ma cosa vuol dire questo? E soprattutto, cosa intende la persona per “tornare alla normalità”?
Cercare una definizione univoca del concetto di normalità è un’impresa piuttosto complessa, poiché entrano in gioco fattori costituzionali, ambientali e culturali. Ciò che una persona, con determinati pensieri, che vive in un determinato ambiente e ha fatto propri determinate norme culturali, considera normalità, può risultare anormale per un’altra persona con altre idee, proveniente da un altro ambiente e formata da altre regole sociali e culturali.
Se per ritorno alla normalità si intende la possibilità di poter fare nuovamente passeggiate all’aria aperta, tornare a frequentare bar, palestre, piscine, musei, cinema, teatri, tornare insomma ad essere liberi da disposizioni ministeriali, dobbiamo pensare che occorre del tempo e soprattutto il nostro mantenere sempre attivi impegno, costanza e rispetto di sé e degli altri per salvaguardare la propria e altrui salute.
Bisogna darsi del tempo, senza chiedersi quanto, continuando ad essere quindi cauti nelle misure da adottare ognuno nel proprio piccolo. Bisogna insomma continuare a prendere le giuste precauzioni per evitare una ricaduta in generale.
Questa situazione di emergenza ha sicuramente causato degli evidenti danni, soprattutto economici, non soltanto al singolo individuo ma alla collettività tutta. Si stanno già adottando delle strategie governative per fronteggiare questo aspetto, per favorire un risveglio del nostro Paese. Ora più che mai risulta indispensabile dare fiducia a governatori e sindaci, a tutti coloro che si stanno occupando, seppur attraverso tentativi ed errori propri della natura umana, della tanto attesa ripartenza. Non è facile fronteggiare una situazione emergenziale che molti di noi non avevano mai vissuto prima. Omettere ogni forma di giudizio, di critica distruttiva, permette di progredire nei riguardi di un sentimento di unione patriottica di cui tutti necessitiamo.
Per concludere, mi chiedo e vi chiedo: “Siamo sicuri che davvero desideriamo ritornare a quella che definisco la normalità ante – covid-19?”.
Abbiamo dovuto cambiare le nostre abitudini dall’oggi al domani, abbiamo dovuto attenerci a decreti ministeriali, abbiamo dovuto privarci della libertà. Ma tutto questo ha prodotto anche aspetti positivi. Abbiamo imparato a prendere consapevolezza di ciò che desideriamo, di ciò che vogliamo, di ciò che per ni davvero ha un valore inestimabile. Gesti come un abbraccio, un bacio o una carezza, oggi hanno un significato diverso. Si fanno attendere e non rientrano più in un meccanismo automatico, a volte quasi insignificante, in cui li avevamo incastrati un tempo.
Abbiamo imparato a relazionarci con un tempo nuovo, prima percepito come troppo lungo e impraticabile. Abbiamo imparato a scoprire nuove passioni che ci abitano e a riscoprire vecchie passioni a cui non avevamo mai potuto concedere le desiderate attenzioni.
La lontananza dalle persone care ha risvegliato l’importanza dei rapporti familiari e delle relazioni sociali che ci riguardano.
Tutto questo per dire che abbiamo imparato a cambiare prospettiva nei riguardi della vita! Abbiamo imparato a cambiare, passo dopo passo, giorno dopo giorno, il nostro modo di vedere e di sentire.
Ripartiamo da questo, facendo tesoro di una nuova, importante normalità, senza rimpiangere nulla di un passato che il più delle volte avevamo dato per scontato e di cui ci accontentavamo. Oggi siamo nuovi, siamo rinati, siamo capaci di capire che l’essenziale, come dichiarava il Piccolo Principe, è davvero quello che è invisibile ai nostri occhi.